La gestione della rabbia dell’interlocutore: i rimandi

by | Gen 7, 2022 | Società | 0 comments

La gestione della rabbia è un’abilità necessaria quando si ha a che fare con persone di diversa estrazione e, normalmente, poco propense al dialogo per alcuni motivi che possono essere diversi tra loro.

Il miglior modo tramite il quale è possibile gestire la rabbia di chi è di fronte a noi è quello di conoscere i tipi di rabbia e come si manifestano. È importante comprendere la causa principale della rabbia e i suoi fattori scatenanti per essere in grado di gestirla in modo efficace. I fattori scatenanti più comuni della rabbia sono le critiche, l’umiliazione, l’essere ignorati o l’interruzione.

Fattori che generano la rabbia

Esistono diversi motivi per i quali le persone si arrabbiano:

  • Sentono che i loro diritti sono violati;
  • Si sentono umiliati;
  • Sentono che il loro pensiero o la loro persona non è rispettata;
  • Pensano che qualcuno si stia approfittando di loro o – peggio – stia abusando;
  • Si sentono minacciati;
  • Ritengono di aver subito, genericamente, un torto;
  • Sono consapevoli della loro mancanza argomentativa;

Ciascuno di questi motivi rappresenta un complesso universo a sé stante. Cercare di intavolare un discorso con chi è in preda alla rabbia oppure all’ira non è facile e, spesso, porta a risultati controproducenti.

Cerca di dialogare con un soggetto in evidente stato iracondo è spesso problematico. È necessario ristabilire un contatto di calma con l’interlocutore.

Ristabilire la calma

La rabbia è un’emozione potente che può portare a tutti i tipi di problemi diversi. È anche difficile calmare qualcuno quando è arrabbiato. Per questo motivo è necessario non alimentare né il sentimento né l’esplosività che alimenta le sensazioni di rabbia.

Rabbia durante un discorso e conseguente litigio

La calma nel dialogo

La calma è un elemento fondamentale in qualsiasi dialogo. La situazione di “pace” deve coesistere tra gli interlocutori indipendentemente dalla divergenza di opinioni affinché il confronto possa essere costruttivo.

Per definizione, la rabbia è uno stato psicologico alterato e, come tale, può essere trattato anche immediatamente, per garantire il rispetto reciproco e per evitare la degenerazione del discorso.

Una persona può usare vari metodi per cercare di calmare l’interlocutore, come dare loro il tempo di riprendere la calma, cambiare argomento o mostrare empatia per la loro situazione. È anche utile anche provare a scoprire cosa ha causato la situazione di rabbia e vedere se c’è qualcosa che puoi fare al riguardo.

Il modo migliore per calmare una persona durante qualsiasi confronto è quello di mostrare empatia e ascoltarlo attentamente, anche se le considerazioni non sono condivise o condivisibili.

Normalmente, quando i toni salgono è normale tentare di mettere in pratica strategie di difesa che implicano l’aumento del tono di voce o perfino il cambiamento della postura o della gesticolazione. Queste attività rappresentano una linea difensiva “ancestrale” che deriva da comportamenti codificati nel mondo animale che, spesso, utilizziamo per difenderci. In realtà, gli esiti di questi comportamenti sono spesso controproducenti poiché alterano ancora di più l’interlocutore.

Alzare la voce o interrompere l’interlocutore aumenta il suo senso di frustrazione. Inconsciamente egli avrà la sensazione che i motivi della sua rabbia non sono compresi o – peggio – irrisi.

Ascoltare, elaborare e proporre: la tecnica del rimando

Qual è la migliore strategia per cercare di riportare la calma e, contemporaneamente, di esprimere il proprio dissenso all’interlocutore arrabbiato? Di certo il primo passo da fare è ascoltarlo, anche se il tono è concitato e la qualità della conversazione è scarsa. Ascoltare in modo calmo rassicura chi abbiamo di fronte e butta giù il muro della diffidenza: l’interlocutore, in questo modo, aumenta la fiducia e si prepara a ricevere una risposta. È la risposta dovrà essere altrettanto calma e diretta, utilizzando ciò che in psicologia viene definito: risposta di rimando.

La risposta di rimando rappresenta l’insieme delle emozioni, delle paure e dei concetti espressi durante il momento di rabbia ripulita da tutto ciò che è negativo. Il rimando contiene sempre l’osservazione su ciò che causa la paura dell’interlocutore.

I rimandi sono strumenti molto potenti poiché racchiudono informazioni che l’interlocutore sente sue e, spesso, riguardano una sfera privata. Egli rimarrà, da un lato, spiazzato ma accetterà la nostra opinione poiché durante la discussione avrà ceduto la naturale diffidenza a favore della fiducia. La costruzione del rimando è, ovviamente, molto complessa ma può essere fatta cercando di filtrare tutta la parte negativa e sfiorando le corde emozionali che la producono.

Un esempio classico può riguardare la gelosia. L’interlocutore deve essere capace di tramutare la rabbia del partner in qualcosa di rassicurante, enfatizzando la percezione della paura di un rapporto che finisce.

Le fasi utili per costruire un buon rimand o

Non esistono delle vere e proprie “formule magiche” utili per la costruzione di un buon rimando. Ascoltare, elaborare e “rimandare” al mittente sono eventi sicuramente utili. Per questa ragione, è possibile costruire una scaletta utile per affrontare un discorso nel quale l’interlocutore è in preda a ira.

  • Ascoltare attentamente e tenere traccia degli elementi ripetitivi, potrebbero essere degli indizi sugli argomenti che rendono nervoso l’interlocutore.
  • Mantenere sempre un contatto visivo.
  • Evitare di mantenere uno stretto contatto fisico, potrebbe essere percepito come una minaccia.
  • Annuire, in questo modo si trasmette la sicurezza che i suoi stati d’animo sono compresi.
  • Filtrare tutte le emozioni negative e renderle innocue. La rabbia si trasforma in paura, l’angoscia in incertezza e così via.
  • Esporre in modo diretto la propria teoria sul perché l’interlocutore stia facendo quel particolare discorso, facendo capire che abbiamo notato l’ira o la delusione nelle sue parole.
  • Fornire una soluzione in modo calmo ma convincente.

Andare oltre: l’approccio tramite psicoterapia

L’alterazione dello stato psicologico è un evento considerabile come “normale” qualora sia sporadico. In tutti gli altri casi potrebbe essere un campanello d’allarme da monitorare e, se il caso, valutare attentamente con l’aiuto di un professionista. La rabbia e l’ira sono elementi che degradano la persona, la coppia e – in genere – la società qualora siano predominanti in una o più persone. L’approccio psicoterapeutico mirato, attraverso la consulenza di un professionista psicologo, può essere di aiuto per capire l’origine degli episodi d’ira e per limitarli sia in frequenza sia in intensità.

La psicoterapia comportamentale rappresenta una branca della psicologia specializzata nel trattamento dei disturbi della personalità e del comportamento. Gli specialisti in materia hanno esperienza e pratica per analizzare questo tipo di problemi e per condurre il paziente verso una opportuna soluzione.

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