Perseverance, Marte e il passo per l’umanità

by | Feb 20, 2021 | Tecnologia | 0 comments

Alale nove di sera circa del 19 febbraio 2021, è atterrato su Marte un rover. Il suo nome è perseverance e ha un compito preciso: cercare tracce di vita passata sul suolo marziano.

Per portare a termine questa missione, il “robot” è provvisto di sofisticati strumenti capaci di fotografare, trivellare, analizzare e stoccare campioni di suolo marziano. La maggior parte delle informazioni collezionate dal rover saranno trasmesse, in tempo “quasi” reale, alla terra tramite un complesso sistema di comunicazione. Altri campioni saranno, volontariamente, lasciati sul suolo marziano per essere recuperati e inviati sulla terra in altre missioni.

Difficoltà e rischi della missione

Quanto è difficile fare atterrare un mezzo robotizzato su un pianeta del sistema solare? Tanto.

Nessun’altra missione ha mai raggiunto un livello di complessità simile a quella che ha appena permesso al rover di atterrare sul suolo marziano. Dal lancio del razzo, all’orbita attorno a Marte, alla delicatissima fase di discesa (compresa la sequenza di atterraggio totalmente guidata dall’Intelligenza Artificiale) è stato un susseguirsi di eventi ad altissima complessità. Il livello di qualità richiesto per far percorrere a un robot circa 500 milioni di km a velocità impressionati e di farlo atterrare, sano e salvo, sul suolo del pianeta a pochissimi km orario è comprensibilmente elevato. E così, in effetti, è stato.

NASA, perseverance in discesa
Il rover perseverance durante la fase di discesa. Credit NASA/JPL-Caltech

L’atterraggio su Marte non è un semplice vezzo. La missione spaziale e, in genere, qualsiasi missione scientifica non è mai fine a sé stessa. Aver portato il rover su Marte produce, immediatamente, due effetti di incontestabile positività per tutta l’umanità. “Un grande passo per l’umanità” per citare una famosissima frase.

Questi effetti sono sia “morali” sia “pratici.

Aspetti morali e culturali delle missioni spaziali

La ricerca della vita su Marte, specialmente in un periodo nel quale la Terra intera non sta proprio benissimo, potrebbe sembrare uno spreco di risorse. E, in effetti, risorse se ne sono spese moltissime. Sia in termini economici sia in termini di capacità umana di progettare e realizzare la missione. A cosa potrebbe importare scoprire se è esistita (o esiste) una forma di vita su Marte?

L’esito delle missioni spaziali ha una enorme importanza per l’intera umanità.

Spostare i limiti tecnologici e ridefinire nuove sfide che siano ogni volta più difficili da realizzare è il motore che permette alla Scienza di poter investire risorse per esplorare nuovi orizzonti. La scienza non è statica ed è alimentata dalla “curiosità” e da tutto ciò che può introdurre nuovi elementi di conoscenza.

Progresso tecnologico

Il secondo aspetto che viene, sempre di più, migliorato riguarda l’ambito tecnologico. Ciascuna missione coinvolge tanti reparti: progettazione, tecnica dei materiali, informatica, avionica e via dicendo. Il successo della missione porta con sé una base di informazioni che può essere estesa anche in ambito civile. I materiali che sono utilizzati per fabbricare la gomma della ruota possono essere replicati, sulla terra, per costruire pneumatici più efficienti. Il sistema di calibrazione degli strumenti può essere utilizzato dai geologi per le loro rilevazioni.

La costruzione di macchine complesso aumenta la capacità tecnologica e la possibilità di creare strumenti simili per utilizzo scientifico, industriale e perfino medico. Gli strumenti a bordo del rover possono essere utilizzate come base creare altri strumenti terrestri capaci di rilevare il terreno attraverso tecniche strumentali migliorate.

Destinare risorse ad altri ambiti

Pensare di destinare le risorse utilizzate per la missione verso altri ambiti, ad esempio più “concreti” (costruzione di ospedali, ricerca o perfino “redistribuzione dei fondi”), è un concetto che si basa su un assunto sbagliato. Tutto ciò che ha come base il progresso scientifico, anche alla luce di quanto riportato nel paragrafo precedente, è collegato tramite una rete di fili indissolubile.

I dati ottenuti dalla missione spaziale sono pubblicamente disponibili. Foto, avionica, risultati degli esperimenti e tutto ciò che può transitare da Marte alla Terra sarà disponibile in modo libero e aperto. In questo modo qualsiasi società, in qualsiasi stato, potrà elaborare i dati – e l’esperienza che ha permesso di ottenerli – per qualsiasi altro tipo di progresso scientifico.

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  1. Forme di vita: ne possono esistere altre? - Scienzadigitale - […] recente atterraggio del rover perseverance sul suolo di Marte permetterà, tra le altre cose, di ricercare tracce di vita…

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