No: i vaccini non sono fatti con cellule di feti abortiti

by | Mar 23, 2021 | Bufale, Covid, Salute | 0 comments

I vaccini sono fatti con feti umani abortiti” oppure “nei vaccini ci sono cellule di feti abortiti“. Frasi spesso riportate che risuonano nei social. Affermazioni che incutono di certo paura. Associare un feto umano e, in genere, un aborto a qualcosa che viene iniettato suscita delle reazioni molto forti.

Ma è davvero così? I vaccini contengono davvero parti di feti umani abortiti?

Ovviamente no. Queste affermazioni sono del tutto antiscientifiche. Facciamo un po’ di chiarezza, analizzando da dove proviene questa bufala. Per proseguire serve fare un passo indietro di circa 80 anni.

Le cellule HeLa: elementi cellulari immortalizzati

A metà del secolo scorso, negli Stati Uniti, moriva una ragazza di trentun’anni: Henrietta Lacks. La causa della morte fu un tumore della cervice. Durante una biopsia le cellule tumorali furono analizzate e, in estrema sintesi, fu scoperto che avevano delle capacità biologiche uniche. Erano capaci di moltiplicarsi in vitro rendendosi, di fatto, immortali. Inoltre, il DNA codificava – a causa di un errore – una DNA telomerasi mutata che non accorciava i telomeri, di fatto rendendo le cellule e il loro DNA stabili. Tutto ciò rappresentava un miracolo biologico.

La linea cellulare immortalizzata prese il nome di HeLa e le cellule HeLa, ancora oggi, rappresentano uno tra i migliori traguardi scientifici raggiunti negli ultimi duecento anni. Le cellule HeLa, durante la loro vita biologica si sono moltiplicate un numero impensabile di volte, un po’ come fanno le cellule staminali.

Le cellule HeLa, e altri tipi cellulari, sono presenti in molti laboratori di ricerca e servono per la ricerca scientifica, per l’analisi biologica e, certamente per la produzione di alcuni vaccini. In modo diretto in diretto.

Feti umani? Ovviamente no

Le cellule HeLa e gli altri tipi cellulari, donati decine e decine di anni fa, non possono assolutamente avere una caratterizzazione né morale né scientifica che li lega al tessuto d’origine. Sì, è vero: altre colture cellulari derivano da tessuti embrionali ma, al pari delle HeLa, sono tessuti artificialmente riprodotti in laboratorio. Cellule che si sono moltiplicate per decenni per decine e decine di migliaia di volte. Del tessuto originale non esiste traccia.

Secondo alcuni Scienziati, le cellule HeLa o affini andrebbero perfino classificate come nuove specie. Questo perché, nel corso di decine e decine di anni della cellula originale è rimasto ben poco: il DNA si è replicato a partire dai costituenti presenti nei terreni di coltura, e lo stesso vale per il resto delle strutture cellulari.

Affermare che i vaccini contengono resti fetali umani rappresenta una scorrettezza scientifica. Equivale a dire che l’aria che respiriamo sia satura di animali morti, poiché l’azoto deriva dalle loro proteine.

Cellule di feti umani nei vaccini

Le considerazioni appena esposte coprono gli allarmismi inerenti alla presenza di cellule fetali presenti nei vaccini. Da un punto di vista strettamente biologico, sarebbe possibile? No, e il motivo è semplice: i vaccini, prima di essere messi in commercio, sono purificati.

La purificazione dei vaccini, impedisce la contaminazione da cellule poiché effettua i seguenti passaggi:

  • Espansione cellulare. I sistemi di biosintesi ingegnerizzati, di fatto, colonizzano le cellule e le distruggono. L’interazione tra sistema e cellula inibisce la maggior parte dei sistemi biologici essenziali per la divisione cellulare.
  • Purificazione. La fase finale della produzione dei vaccini prevede una purificazione tramite tecniche molto efficaci e selettive. Gli elementi cellulari sono sufficientemente voluminosi per poter essere separati dalla frazione utile per gli scopi vaccinali.
  • Distruzione del DNA. L’eventuale DNA libero rimasto a seguito della purificazione è comunque frammentato. L’informazione genetica originariamente presente all’interno dei sistemi biologici utilizzati come matrice di riproduzione non può più essere espressa. Questo aspetto, di fatto, porta a una ulteriore considerazione: il materiale genetico sotto forma di DNA non può entrare, in alcun modo, all’interno della cellula.

Presenza di proteine

La presenza di proteine o frammenti di esse all’interno dei vaccini e – in genere – dei farmaci è un evento da non escludere. In tutti i vaccini il cui sviluppo è affidato a substrati biologici avviene la lisi delle cellule e la liberazione degli elementi nella soluzione. Piccoli frammenti proteici, ormoni e molecole biologiche ancora più piccole (aminoacidi, acidi grassi, ioni) hanno la capacità di sfuggire ai sistemi di filtrazione e, di conseguenza, procedere nel canale di distribuzione del farmaco.

La presenza di questi contaminanti non rappresenta un pericolo né per la salute umana né per l’efficacia del vaccino.

 

0 Comments

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Tutto ciò che c’è da sapere sulle armi nucleari

Tutto ciò che c’è da sapere sulle armi nucleari

Il recente e brutale attacco della Russia nei confronti dell'Ucraina e del suo popolo ha riaperto delle paure rimaste nascoste per decenni. La preoccupazione di una escalation, termine tristemente familiare, riguarda l'utilizzo di armi non convenzionali utilizzate...

La chimica dell’Amore

La chimica dell’Amore

Per rompere la magia che aleggia dietro il termine "amore" basterebbe citare l'antropologa Helen Fisher la quale, in modo scientificamente schietto, suggerisce questo: Le emozioni e i sentimenti che proviamo mentre sperimentiamo un nuovo amore sono anche dovuti al...

Microprocessori e la corsa ai nanometri

Microprocessori e la corsa ai nanometri

Info utiliDa sapereAbbiamo pensato che queste informazioni ti possano essere utili per la lettura dell'articolo. Processore o CPU. Elemento presente nella maggior parte dei dispositivi elettronici complessi quali i telefoni e i PC.Transistor. Elemento elettronico...